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GrilloPensante
AMMINISTRATORE
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Fino alla metà del secolo scorso, l'Italia era martoriata da focolai di malaria a causa di zone lagunali e acqua ferma, habitat ideale per la zanzara, come ad esempio il delta del Pò, la sardegna ecc. Il veicolo della malattia è la zanzara femmina che nutrendosi di sangue, succhia mentre inocula alla vittima una sostanza anticoagulante infetta del parassita.
Il parassita entra in circolo assieme ai globuli rossi e riproducendosi all'interno di essi ne causa l'esplosione, perpetuando così il processo d'infezione. Si stima che ogni famiglia Italiana contasse almeno un malato e un morto di malaria da piangere. La malattia causa febbre altissima, la cura è a base di chinino, una tossina derivata dell'albero albero della china. Col passare del tempo, il parassita divenne sempre più resistente al chinino, quindi la ricerca si orientò su prodotti di sintesi chimica più efficaci ma, la lotta alla malattia non sarebbe mai stata sufficiente senza l'uso del DDT. ( mali estremi estremi i rimedi) Il famoso FLIT
Alcune persone affette da anemia mediterranea risultavano immuni e questo portò la popolazione sopravvissuta a trasmettere questa anomalia genetica in maniera più importante. Grazie all'uso del potente insetticida venne decimato il numero di zanzare autoctone e di conseguenza pure il patogeno al calare del veicolo pandemico ma, con l'importazione della zanzara Asiatica (tigre) il problema si poteva ripresentare perchè molto più prolifica della nostra. A questo punto furono determinanti le bonifiche delle lagune e l'immissione di un pesce ghiotto di larve ed insetti che ci salvò definitivamente dalla malaria. Si tratta della gambusia, un pesce più potente del DDT.
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